Percorrendo Corso Francia, nel tratto facente parte del Comune di Collegno, è inevitabile scorgere il villaggio Leumann, un quartiere “d’altri tempi”, all’interno del quale si è mantenuto il particolare stile dell’epoca.
L’edificazione di questo quartiere abitato da operai e dalle loro famiglie, avvenne a fine dell’ottocento e fu voluta da Isaac e Napoleone Leumann, rispettivamente padre e figlio, imprenditori elvetici nel settore tessile, i quali si proposero come scopo quello di garantire ai propri dipendenti ed alle loro famiglie, oltre ad un lavoro, anche un benessere fisico e morale ed ai loro figli un’adeguata educazione ed istruzione.
E così Napoleone Leumann, assieme al padre, complici le dinamiche politiche ed economico sociali di quell’epoca, ebbe l’intuizione di trasferire la propria attività di famiglia da Voghera a Collegno, facendo sorgere nel contempo anche questo particolare nucleo residenziale.
All’interno di questo quartiere, esteso per circa 60.000 mq, furono infatti ricompresi a beneficio degli operai, oltre al posto di lavoro, anche la propria abitazione, spazi per il tempo libero, una scuola, una chiesa ed altri servizi, come ad esempio l’ufficio postale.
Oggi il villaggio Leumann accoglie ancora famiglie di ex dipendenti dell’azienda dei Leumann, chiusa definitivamente negli anni 70, oltre ad altre famiglie e la sua area è stata acquisita dal Comune di Collegno, ad eccezione di un immobile ancora di proprietà di Carla Federica Gütermann, pronipote di Napoleone Leumann, la quale ha anche testimoniato le origini e la storia di questo singolare quartiere attraverso un libro.
Il colpo d’occhio che si ha guardando questo “quartiere del passato” all’interno di una cittadina con forme e colori ben diversi è davvero curioso. Visitandolo si ha anche la sensazione di vivere al tempo dei nostri antenati.
Vale la pena trovare il tempo di ascoltare più approfonditamente la sua storia ed in proposito sono previste apposite visite guidate ogni prima domenica del mese dalle ore 15, ad eccezione dei mesi di gennaio ed agosto, ma posso assicurarvi che se casualmente vi imbatterete in qualche residente, riuscirete comunque a conoscere una bella parte della storia di questo quartiere ed a percepire la loro fierezza nell’illustrarvela.
Foto di Ilaria De Petrini
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