Sabato 4 dicembre alla Reggia di Venaria nella splendida Cappella di Sant’Uberto si è svolto il Concerto di Natale.
Un evento ove la musica, magistralmente eseguita dall’ Orchestra barocca dell’Accademia di Sant’Uberto sotto la direzione di Alberto Conrado, ha incontrato la strepitosa arte dello Juvarra.
Il concerto rientra nel progetto “Vita di corte. Tempi e luoghi della musica”. L’idea alla base dell’iniziativa è che le residenze storiche possono vivere e vibrare grazie alla musica, patrimonio culturale immateriale.
La Cappella di Sant’Uberto, voluta da Vittorio Amedeo II, fu iniziata nel 1716 e ultimata nel 1729. Juvarra concepì per la sacra struttura maestose volumetrie disposte intorno ad un impianto a croce greca smussata, con due grandi altari ai lati del transetto e quattro cappelle, circolari all’interno e poligonali all’esterno, poste sulle diagonali.
Degni di elogio l’orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto e i giovani del coro del Liceo Classico Musicale Cavour di Torino.
Di effetto le note dei corni da caccia, che scandivano a comunicare a tutti gli attori coinvolti nella chasse royale (cani compresi) cosa succedesse nel folto della foresta.
Presenti alla serata Paola Passerelli dirigente dei Beni Culturali, il direttore della Reggia di Venaria dott. Guido Curto, l’ing. Giorgio Marinello (vice-presidente vicario dell’Accademia di Sant’Uberto) cultore della musica barocca e autore di saggi di approfondimento sul tema del Bucintoro e del culto di Sant’Uberto.
La Festa di Sant’Uberto è legata alla fondazione della città di Venaria Reale e della Reggia. Qui dal 1669 si trovavano le reliquie di Sant’Uberto Martire (ora alla Palazzina di Caccia di Stupinigi), dono di papa Clemente IX.
La festa era celebrata alla Reggia (come narra Amedeo di Castellamonte nella sua opera La Venaria Reale) Palazzo di Piacere e di Caccia.
Sant’Uberto, primo vescovo di Liegi, era venerato quale protettore di uomini e animali dalla rabbia silvestre e quindi anche come patrono dei cacciatori; alla sua figura sono riferite tradizioni e antichi rituali propri della Venaria.
Oggi 5 dicembre, nella stessa Cappella di Sant’Uberto, si inaugurerà in corrispondenza dell’altare sinistro, il cosiddetto Presepe del Re, realizzato da Giovanni Battista Garaventa (Genova 1776 – 1840) nel primo quarto del XIX secolo.
Il Presepe consta in tutto di 84 sculture, tra figure e animali, di cui 60 sono manichini in legno di tiglio scolpito policromo, con articolazioni snodabili in legno duro, e altezze variabili fino a un massimo di 77 cm; tutte le figure hanno gli occhi in pasta di vetro.
Ogni statuina è impreziosita da eleganti ed elaborati costumi in seta, cotone, velluto, tela jeans. Gli abiti sono dotati di passamanerie in argento e filo d’oro, corpetti e armature in cuoio e metallo argentato che fanno di ogni singolo personaggio un piccolo capolavoro.
Foto di Giorgio Gamberoni
testo di Adriana Cecilia Crivello
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