Artissima compie trent’anni. E’ ancora giovane e si tiene salda nella storia, quella contemporanea e nelle esigenze del nostro mondo.
Attraverso la luce chiara di pannelli in policarbonato alveolare ( Jacopo Foggini e azienda Dott.Gallina), si scivola tra le 181 gallerie in mostra, provenienti da 33 paesi e 4 continenti.
E’ la “CURA” il tema di Artissima di quest’anno. La cura di cui la nostra terra, il nostro corpo, la nostra vita hanno bisogno.
“ Relation of care”, titolo ispirato al lavoro di un antropologo brasiliano, Renzo Taddei, che pone l’attenzione sull’ impatto che i cambiamenti climatici hanno sulle popolazioni indigene.
Tucci pone l’accento sulla consapevolezza che solo una relazione di cura con il clima, la nostra terra, gli indigeni, gli animali, noi stessi, può essere salvifica per il mondo contemporaneo, diventando la via per curare ogni aspetto del pianeta-natura, del nostro luogo abitato, delle nostre vite e del nostro immaginario.
Ai disastri del mondo, non curati, lasciati soli e senza voce, dà una risposta qui l’arte: “La funzione dell’arte è quella di nutrire il nostro immaginario ”, citando il direttore Luigi Fassi : “ …e portarci a delle rivoluzioni in campo politico sociale e anche personale. La crisi del nostro tempo possiamo superarla anche attraverso il contributo che ci dà l’arte”.
L’arte crea la cura per il nostro mondo attraversando i pannelli luminosissimi di Artissima, che si conferma principale fiera dell’arte italiana e internazionale e si pone con uno sguardo vivo sul futuro.
Le sezioni principali, oltre a quella sul disegno, sono infatti PRESENT FUTURE E BACK FUTURE, l’importante installazione di Johann Monk è intitolata “Ieri oggi, domani….” E come sfida al futuro c’era anche quella di “intercettare in questa fiera le opere di artisti protagonisti del prossimo futuro”, sempre seguendo le parole del Direttore Luigi Fassi.
Scommessa già vinta per le acquisizioni che raggiungono i duecentomila euro da parte della Fondazione per l’Arte Contemporanea CRT che ha acquisito 12 nuove opere realizzate da sei artiste e artisti che potremo visionare al Castello di Rivoli e alla GAM – Galleria civica di Arte Contemporanea.
Un successo di pubblico, trentaseimila visitatori, di galleristi e di collezionisti che premia la CURA che l’arte vuole avere per la nostra terra, per il nostro sociale e per noi come individui.
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