STORIA DEL PANCARRE’ E DEL TRAMEZZINO
Riportiamo da Wikipedia:
Storia
Una ricostruzione vorrebbe il pancarré nato a Torino nel corso del XIX secolo È probabile che nel capoluogo piemontese questo tipo di pane fosse particolarmente diffuso, da cui l´invenzione del tramezzino. Non esistono invece prove documentali antecedenti che ne attestino la presenza della sua diffusione in Francia e nel Nord Europa. Difatti, il termine pancarré o pan carré (carré, dal francese quadrato) secondo la Enciclopedia Treccani è usato in Italia ma assolutamente sconosciuto in Francia e oltre Alpe.
Non tutti sanno che la città di Torino oltre che essere famosa nel mondo per il settore dell’automotive e per le sue squadre di calcio, per il cioccolato,per gli storici caffè e tante altre cose si può vantare di aver dato i natali in primis al PANCARRE’ e successivamente al TRAMEZZINO.
Ma andiamo in ordine cronologico,il Pancarrè nacque in seguito ad alcuni eventi storici ed è legato anche a leggende metropolitane quando ancora metropoli non lo era.
Nella prima metà dell’800 vigeva ancora la pena di morte e di conseguenza esisteva un boia, l’ultimo in ordine era Piero Pantoni, pare che il suo stipendio di circa duemila lire fosse il doppio dello stipendio di un professore universitario; e inoltre beneficiava di bonus legati alla tipologia di servizio richiesto ( 21 lire per una impiccagione e 36 lire per uno squartamento).
I boia di Torino abitavano tutti in una casa in via Franco Bonelli e in genere non si sposavano poiché non ben voluti dal resto della popolazione (Pantoni fu uno dei pochi a trovare moglie). Spesso gli abitanti non riuscivano proprio a sopportare il fatto di vivere vicino ad un uomo che come lavoro uccideva le persone, benché fosse un servizio richiesto dall’amministrazione in quanto la pena di morte era ancora in vigore.
Tra le tante “scortesie” che il popolo era solito riservare ai boia c’era quella dei panettieri che, in segno di disprezzo, gli porgevano il pane al contrario.
Da questo nasce probabilmente anche la tradizione popolare di non mettere mai il pane a tavola capovolto, poiché si dice porti sfortuna. Il boia, offeso dal comportamento dei panettieri della città, iniziò a protestare e si rivolse alle autorità.
Gli amministratori, per far terminare quella che ormai era diventata una tradizione dei panettieri, emisero un’ordinanza che vietava formalmente questa pratica.
I panettieri, per aggirare la decisione delle autorità cittadine, inventarono un nuovo tipo di pane che aveva più o meno la forma di un mattone. Il pancarré, uguale sotto e sopra, poteva essere servito capovolto al boia senza che quest’ultimo potesse lamentarsi e segnalare l’accaduto alle autorità. Nacque così il famoso Pancarré, il pane torinese che ha fatto il giro del mondo!
Uno degli utilizzi a cui si presta il pancarré è il TRAMEZZINO, la paternità si deve ad una donna, Angela Demichelis e ad un luogo, IL CAFFE’ MULASSANO.
Siamo nella seconda metà dell’800, l’allora proprietario, Amilcare Mulassano, era titolare di una bottiglieria in via Nizza 3 e anche della rinomata Distilleria Sacco, produttrice del famoso sciroppo di menta. Nel 1907, il locale fu poi trasferito nella più centrale piazza Castello luogo che non ha più lasciato. Nel corso dei primi anni il locale si trasformò in Caffè.
Angela Demichelis in Nebiolo era andata sposa bambina a Detroit, negli Stati Uniti, dove il marito e i cognati gestivano ristoranti e locali notturni. Aveva 15 anni. Il lavoro non la spaventava: l’appassionava quel mondo nuovo e frenetico: scoprì l’automobile, prese la patente giovanissima.
Ma, nel cuore, le batteva forte la nostalgia: avrebbe dato l’America intera pur di tornare a Torino, la sua città natale.
E così fu: nel 1925 Angela e Onorino Nebiolo, che nel frattempo avevano avuto due figli, tornarono in Italia con il proposito di gestire un locale tutto loro. In quei mesi la famiglia Mulassano aveva messo in vendita il proprio scrigno prezioso: il caffè Mulassano. Ai coniugi non parve vero e con i risparmi accumulati in America, comprarono il locale. La spesa: 300 mila lire di allora per la sola licenza.
Con l’intento di ridare vigore agli affari del locale, cercarono di ideare delle nuove proposte da accompagnare all’aperitivo. Avevano portato con sé dagli States una macchina che tostava il pane: così importarono, per primi a Torino, il toast. Non paghi di questa innovazione, pensarono di utilizzare quel pane morbidissimo, usato per i toast, senza tostatura e con una speciale e più intensa farcitura: fu così che il signor Onorino inventò il tramezzino. Dapprima lo serviva in accompagnamento agli aperitivi, poi, visto il successo, lo propose per lo spuntino di mezzogiorno dei tanti impiegati e delle sartine di via Roma e via Po. Alcuni anni più tardi, Gabriele D’Annunzio gli diede il nome che ora conosciamo: “tramezzino”.
Furono anni intensi e di grandi successi; la buvette divenne popolarissima, come è oggi.
Ci andava un giovane studente in medicina allora sconosciuto: Achille Mario Dogliotti; ci tornò spesso anche da affermato chirurgo. Per l’aperitivo venivano Luigi Spazzapan e Italo Cremona, Gigi Chessa e Giacomo Grosso, Gigetta Morano e Caterina Boratto.
La Torino dell’arte e del cinema oltre che la Torino d’ogni giorno. Fra i più assidui Mario Soldati e Gianandrea Gavazzeni che hanno frequentato il Mulassano per decenni.
Nel 1938 i coniugi Nebiolo vendettero il locale per andare a gestire alcuni cinematografi della periferia e il locale, con la guerra conobbe un periodo di declino. I suoi tesori sparirono sotto la calce.
Negli anni ’70 il Mulassano è tornato quello del commendatore Amilcare e di Onorino grazie ad un accurato restauro che l’allora titolare, Antonio Chessa, svolse con grande pazienza e sapienza.
La nipote di Antonio Chessa, Vanna, insieme a un nuovo socio Patrizio Abrate, ne conserva oggi la tradizione e la cura, illuminati da quella passione per la quale lo zio ha dedicato una vita.
Oggi il locale è come fu pensato da Antonio Vandone e rimane patrimonio della città di Torino e di chi ne vuole godere la bellezza.
Giorgio Gamberoni
FONTI:
http://www.caffemulassano.com/storia.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Pancarrè
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