Il MAUTO di Torino celebra in questi giorni i 100 anni della Lancia Lambda il capolavoro di Vincenzo Lancia.
Alla manifestazione hanno presenziato le autorità comunali, il sindaco di Venaria, il direttore della Reggia di Venaria, il presidente del marchio storico Lancia.
STORIA
Era il 1° settembre 1921 esattamente 100 anni fa quando uscì in strada il primo prototipo Lambda per salire fino al Moncenisio.
L’auto in seguito venne presentata ai saloni di Parigi e di Londra nel 1922, e l’anno successivo cominciò la produzione fino al 1931 ne furono vendute circa 13000 esemplari in nove serie.
La vettura innovativa in quanto fu la prima auto con carrozzeria a struttura portante che andò a sostituire i pesanti longheroni di derivazione tipica delle carrozze.
Venne poi dotata di sospensioni anteriori a ruote indipendenti e di freni anteriori.
Padre del progetto fu l’ingegnere Battista Falchetto che in breve tempo fece uscire dal Reparto Esperienze di via Salbertrand le prime vetture dotate di un innovativo alloggiamento bagagli integrato nella carrozzeria.
Secondo la testimonianza di Pinin Farina, l’idea della scocca portante sarebbe venuta al Lancia osservando la struttura di una nave in navigazione, mentre quella delle sospensioni anteriori indipendenti origina da un incidente la rottura di una balestra anteriore – accaduto allo stesso Vincenzo Lancia nel corso di un viaggio con una Kappa e imputata ai continui notevoli sobbalzi dell’avantreno sul terreno sconnesso.
La Lancia Lambda, in tutte le sue versioni, godeva della spinta di un motore 4 cilindri a V stretta, disposto in posizione anteriore. Nella prima serie la cilindrata era di 2121 centimetri cubi, ma poi crebbe nel tempo, fino a toccare quota 2569 centimetri cubi.
Il valore oggi di questi mezzi si aggira I serie carrozzata “torpedo” (1923/24) Lire 43.000 VII serie carrozzata “torpedo” (1927) Lire 50.000 VIII serie autotelaio (1928-1930) Lire 43.000-44.000
Qualche piccola curiosità che non tutti sanno è che per molte parti delle nostre autovetture odierne utilizziamo ancora nomi che hanno origine nelle carrozze trainate dai cavalli, alcuni esempi:
CRUSCOTTO si chiama cosi perché davanti a chi conduceva la carrozza vi era una cassetta con la crusca per i cavalli.
IMPERIALE il rivestimento del nostro tettuccio della macchina nelle carrozze era sede del logo nobiliare.
BAULE normalmente nella parte posteriore delle carrozze veniva alloggiato un baule per contenere gli indumenti. E cosi via .
Foto Giorgio Gamberoni
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