Incontriamo l’autrice Cristina Aimonetto, classe 1969, torinese, laureata in lingue e di professione guida turistica, la quale ci racconta com’è nata la sua passione per la scrittura e l’idea che ha portato alla pubblicazione del suo primo romanzo, edito nel maggio 2021 dalla casa editrice “Echos Edizioni”.
“Mi sono avvicinata alla scrittura quasi per caso. Questo romanzo, in realtà, ho iniziato ad imbastirlo inconsapevolmente diversi anni fa; nei ritagli di tempo in cui mi era possibile mi piaceva moltissimo mettere nero su bianco pensieri, ricordi miei e della mia famiglia, ai quali ho unito nel tempo un pò di fantasia. Sono sempre stata molto appassionata delle storie di vita vissuta che mi venivano raccontate, ogni volta ascoltavo con grande curiosità ed interesse.
Inoltre credo che per poter arrivare a scrivere un buon romanzo sia necessario leggere molto, perché farlo apre la mente e gli orizzonti, ma è anche di fondamentale importanza avere a disposizione una gran quantità di tempo e di tranquillità. Nei momenti in cui mi dedico alla scrittura mi prendo tutto il tempo necessario perchè ho bisogno di pensare, pensare molto ed in solitudine. Sono convinta che per approdare alla scrittura di un buon romanzo, capace di trasmettere emozioni in chi lo legge, deve saperle trasmettere per prima cosa a me stessa. Per far questo credo sia necessario comprendere il modo di scrivere anche di altri autori, io prendo spunto anche da quello.
“Una casa di donne” è un romanzo orientato sulla narrazione di una storia, infatti il piacere di raccontare e condividere con il lettore un pezzo di vita a me molto caro era ciò che in quel momento desideravo. In futuro vorrei provare ad entrare maggiormente nel personaggio, calarmi per così dire nel suo profondo e raccontare i suoi stati d’animo, i suoi pensieri, i desideri, le paure.
Ho letto molto e continuo a farlo per passione e per curiosità.
Tra i romanzi classici a me più cari non posso non citare opere di autrici italiane molto famose come Maria Bellonci ideatrice del Premio Strega e autrice “Rinascimento privato” che narra la storia di Isabella d’Este -Gonzaga, Grazia Deledda, la prima italiana a vincere il Premio Nobel per la letteratura della quale ho amato molto “Canne al vento”, nonché le opere della compianta Laura Mancinelli, docente universitaria, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente durante il mio percorso di studi.
Ma tornando ad “Una casa di donne”, il titolo appare forse un pò troppo incentrato sull’universo femminile. Per prima cosa non è esattamente così, anche se sì, al centro della storia ci sono le donne. Ma l’idea di raccontare le varie storie dal punto di vista femminile è stata in qualche modo per me anche una scelta obbligata, non credo riuscirei mai a calarmi in un personaggio maschile fino a carpirne ed esprimerne in modo appropriato il sentire o descriverne il modo di affrontare le cose.
“Una casa di donne” è un flashback che viene narrato partendo da una richiesta di acquisto pervenuta per la casa di proprietà della protagonista, dell’antistante giardino e dell’annessa palazzina che nella realtà sorgono a Torino, nel quartiere di Borgata Parella, dove tuttora vivo.
Nel romanzo vedremo Ottavia Renta (questo è il nome della protagonista) prima bambina, poi adulta ed infine matura ripercorrere la propria vita, attorno alla quale si sviluppa quella di otto donne e delle loro famiglie.
La mia scelta è caduta su questo numero perché l’8 è il numero fortunato in Cina, rappresenta il numero della felicità e questa cosa mi piaceva moltissimo.
Si tratta di storie sviluppate nell’arco di un secolo, tra i primi anni venti ed i giorni nostri, che narrano di cinque generazioni, delle loro gioie, ma anche delle loro difficoltà e dei loro dolori, talvolta anche molto profondi. Il tutto condito da stati d’animo e caratteristiche dei personaggi anche molto distanti tra loro; si narra di amore, di forza ma anche di fragilità, di distacchi, di passioni, di dignità e di umanità; ciascun personaggio con la propria straordinaria unicità nell’affrontare quel che la vita gli pone di fronte.
Nel romanzo si capirà se Ottavia riuscirà a mantenere il possesso della casa ed affidarne il destino alla figlia Ines, insieme a quello delle storie in essa vissute.
Prima di concludere, ci tengo ancora a dire che questo romanzo contiene anche il contributo di mio marito Andrea, che ne ha disegnato la copertina e che voglio ringraziare anche per il sostegno e l’incoraggiamento che, insieme a mia figlia Desirée, mi ha sempre dato.”.
A fine marzo abbiamo seguito Cristina Aimonetto in occasione di una serata al Circolo dei Lettori di Torino, nell’ambito della rubrica “Libri a km zero”, condotta da Federico Audisio Di Somma, e sono stati molti finora gli appuntamenti ai quali è stata invitata e gli eventi della sua casa editrice ai quali ha preso parte, in città e provincia, per la presentazione del suo romanzo.
Per conoscere le future iniziative è possibile seguire l’autrice attraverso la pagina fb di Echos Edizioni, su Instagram echos_edizioni, nonché sul suo blog personale “Una casa di Donne”, su Facebook.
Articolo di Ilaria De Petrini
Fotografie di Sergio Brunelli
Extended Opportunity in: Aristopulci 2019 - Castello di Pralormo
Are you still using Calendly to schedule your calls and meetings? If your answer ...
Extended Opportunity in: Aristopulci 2019 - Castello di Pralormo
Word's First NLP & ML Based Email, Voice & Video Marketing Autoresponder ...
Extended Opportunity in: Aristopulci 2019 - Castello di Pralormo
MobiApp AI - True Android & iOS Mobile Apps Builder (Zero Coding Required) h ...
Extended Opportunity in: Aristopulci 2019 - Castello di Pralormo
An Ultimate Web-Hosting Solution For Business Owners https://ext-opp.com/HostsMa ...
Extended Opportunity in: Aristopulci 2019 - Castello di Pralormo
ChatGPT powered Autoresponder with Free SMTP at Unbeatable 1-Time Price! https:/ ...