Il 18 Marzo scorso, presso i locali della Fondazione Merz in via Limone 24 – Torino, è stata inaugurata la mostra “Sacro è”, curata da Giulia Turconi.
Il percorso espositivo raccoglie le opere di alcuni giovani artisti contemporanei (nati tra il 1980 e il 1998) che, partendo da una citazione di Franco Arminio contenuta nella sua raccolta di poesie “Sacro Minore“, esprimono in modi diversi ed originali la dimensione della sacralità che ciascuno di noi può trovare nel proprio essere e nel proprio quotidiano.
La citazione di Arminio recita così: “Sacro non è raccontare ciò che sai, ma quello che ti commuove e non sai perché.”
Le opere esposte sono:
– “TUTTO” (2018) di Matilde Cassani : si tratta di un drappo rosso sul quale è scritta questa parola, che esprime la memoria collettiva delle tradizioni popolari;
– “Sparge la morte (2022/2024) di Giuseppe Di Liberto che, con immagini e suoni, esalta un’alternanza continua tra la dimensione spirituale e quella materiale;
– “Dì tutta la verità ma dilla obliqua” (2024) di Quỳnh Lâm, un’opera dove troviamo i fiori e la terra a simboleggiare il processo della vita fino alla sua morte e decadenza;
– “Uma fonte” (2023/2024) di Gian Marco Porru , celebra il silenzio invocando la ricerca di momenti di interiorità che permettano il contatto di ciascun individuo con il proprio essere;
– “Soupe primordiale” (2022) di Tiphaine Calmettes opere volte a stimolare la visione e la percezione, pongono l’attenzione sulla materialità dell’opera d’arte, sulla sua evoluzione ed autonomia;
– “C’eri” ed “Epilogo” (2022/2024) di Lorenzo Montinaro, simbolicamente con ceri ed inginocchiatoi esorta lo spettatore alla cura di sè, attraverso la cura della propria anima
– “Desire Lines” (2019) di Tommy Malekoff è una video installazione dove ci si imbatte nel concetto di non luogo. Durante la proiezione, nel contesto di uno spazio pubblico omogeneo a far da palcoscenico, si relazionano diverso gruppi sociali, ciascuno con un proprio modo di interagire;
– “Chimera” (2022) di Lena Kuzmich chiude la mostra con la sua video installazione che invita a domandarsi se e come la tecnologia possa far ritornare l’essere umano allo stadio della natura.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 16 Giugno 2024, dal martedì alla domenica, con orario continuato, dalle ore 11,00 alle ore 19,00.
Fotografie e testo di Ilaria De Petrini
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